menu

giovedì 19 aprile 2012

Design & I Sud

Ok, chi ha visto la pagina su Facebook (qui) sa che sto continuando a postare foto e roba simile, a proposito di tutto questo.

Per fare un po' di background, posso dire che per noi è una grande, grandissima occasione di esporre quello che abbiamo progettato. Non è molto, e non è neanche perfetto.
Ogni giorno siamo così presi dalla meraviglia di vedere i nostri progetti lì, esposti, da dienticarci di quanto siano ricchi di imperfezioni e moooooolto migliorabili. Ed è per questo che mi piacerebbe che entraste in gioco voi, con idee e suggerimenti per spingere KuBou e GlowBe, o altri prodotti, al di fuori del semplice concetto di prototipo.

Mi rendo conto di essere noioso, o ripetitivo. Ma se, per caso, vi trovate a Lambrate, Milano, in questi giorni, e se riuscite a trovare il posto un po' sperduto dove è stata collocata questa mostra ( Via Conte Rosso 5), potreste andare a vedere questo piccolo spazio espositivo. E, se riuscite anche a vincere la repulsione per certi bannerlì esposti, potreste anche trovare progetti interessanti, magari capaci di aprire nuovi orizzonti, mentali e reali, sul design e sui sud del mondo.

Insomma, per chi non ha voglia di leggere lo sproloquio, fateci un passo. Non si sa mai che ci sia qualcosa che vi colpisce, e vi fa tornare a casa con un sorriso.

Allow Creativity to change your lives.

Marco.

sabato 24 marzo 2012

Design

Il design, normalmente, non è quello che si vede in giro.
Non si tratta di fare cose colorate, plasticose o gradevoli alla vista.
Il design non è quello. Quello, si, può essere considerato tale, tanto quanto considerereste un carrello della spesa paragonabile a una ferrari.
Certo, sono entrambi veicoli su ruote. E, anche se non sembra, con il vento nella direzione giusta e una bella discesona, col carrello si riesce ad andare anche partecchio forte.
Ma non è questo.

Sono abituato a pensare che le cose migliori siano invisibili. Talmente naturali e funzionali da non vedersi neanche.
Tutti i circuiti che animano il vostro pc (o Mac, se vogliamo farne una questione di razza) sono, a voi, normalmente invisibili. Tutto è nascosto, protetto da una scocca di materiale rifinito, colorato e lavorato.
L'anima di quello che abbiano tra le mani, ciò che lo fa funzionare, è invisibile.
Tutte le cose che funzionano sono così.

Nessuno fa mai caso a quanto siano utili cose come gli attaccapanni, le graffette (quelle semplici, semplice fil di ferro ripiegato), o le matite. Cose semplici. Anonime.
Invisibili, il più delle volte.
Achille Castiglioni le ha raccolte. Gli oggetti di design anonimo. Una meraviglia, un tesoro da scoprire, mai rivendicato da nessuno. Messo lì, nella sua trionfante umiltà, perchè tutti lo possano vedere, toccare. Perchè ognuno possa usare, toccare con mano gli oggetti.
Ed è questo il punto. Il design deve essere di tutti, per tutti.
Deve partire dalle persone, dai problemi, e a loro ritornare, per assolvere totalmente alla sua funzione.

Perchè, prima di essere bello, deve essere utile.
Utile e accessibile, of course.

Mi piacerebbe, ma forse sono un utopista - e, non fraintendetemi, mi andrebbe anche bene: c'è bisogno di sognatori- un  mondo in cui il design è per tutti. Non è qualcosa d'elite, o qualcosa di ostentato.
Dovrebbe essere, come tutte le cose, a servizio delle persone. Forse meno utile di molte altre cose. Probabilmente non indispensabile, ma presente.
Per migliorare un po' la vita alle persone. Renderla meno spoglia. Più creativa.
Perchè, ammettiamolo, a tutti fa piacere sedersi su un divano comodo.
Specie se è comodo e costa poco.

E allora, anche questo è design.

Allow Creativity to Change your Lives.

MeRGe

Marco.